Passare dall’Ego al Sup erego
Lo Shankaracharya di Yotir Math nel 1960 durante il corso che abilitava Mario Brunetti all’insegnamento del Raja Yoga. Al corso parteciparono studenti provenienti da tutto il mondo “Il vero valore di un uomo si determina esaminando in quale misura e in che modo è giunto a liberarsi dell’Io.”
A. Einstein
Passando dall’Ego al Super Ego.
Realizzando un equilibrio tra avere ed essere.
Creando individui con più idee creative e meno pensieri parassiti.Alle soglie del Terzo millennio siamo ancora molto legati agli aspetti personali della vita.
L’aggettivo che ci interessa di più è il “mio“.
Il “mio” è l’aggettivo possessivo dell’Ego.
Mio fratello, mia madre, mio marito, la mia casa, i miei figli, e tutto il tempo le energie vengono dedicate a soddisfare “il mio“.
Se paragoniamo l’Evoluzione dell’Umanità alle fasi della vita di un singolo individuo dobbiamo sinceramente riconoscere che siamo piuttosto bambini.
Tante scoperte tecnologiche sono state usate per sopraffare l’altro in nome della “mia” patria, della “mia” ideologia, addirittura in nome della “mia” religione. Il Terzo Millennio vedrà la crisi dell’Ego, il trionfo dell’Essere, il passaggio dal “mio” al “nostro“, in quanto siamo parte del genere umano.
La crisi dell’Industria e del Consumismo è uno dei tanti segni. Gli interessi dell’Ego hanno creato una forte tensione e uno stress sociale di cui siamo vittime, poco spazio si è lasciato all’azione disinteressata e al volontariato. Si è poco coltivato l’interesse al proprio “Sé“, cioè l’interesse per i piani coscienziali più profondi, da dove emergono le istanze dell’essere, dall’Ego al Super Ego, dai pensieri alle idee creative. É fin troppo facile osservare che finché si da spazio solo all’avere,l’essere giace dimenticato nei piani profondi della Coscienza da cui preme per farsi strada. Per esperire l’Essere, la mente si deve rivolgere alla propria fonte, da cui può attingere energia e gioia, per questo di tanto in tanto si ha la necessità di passare alla esperienza del mondo interiore la cui natura essenziale è il Silenzio.
Il pianeta Terra con la sua gravità ci tiene legati alla sua superficie, ci conferisce un peso, una prima fortissima originaria tendenza della Mente, verso il proprio Ego, a soddisfare le proprie esigenze personali per assicurare la continuità.
L’esperienza del consumismo in occidente sta volgendo verso la sua fase calante e ha lasciato un frustrante senso di angoscia e povertà spirituale.
In questo contesto nasce l’interesse verso tematiche nuove e prende l’avvio un percorso che vedrà migliaia di giovani attratti verso l’Oriente.
Nel 1960 era in INDIA a Rishikesh, nella valle dei saggi in una antica scuola di sanscrito, Mario Brunetti per partecipare ad un corso durato ininterrottamente 6 mesi in seguito al quale viene abilitato all’insegnamento del Raja Yoga dal Jagadguru Bagwan Shankaracharya di Yotir Mat, detentore di questo insegnamento nel Nord India.
Da questo momento Mario Brunetti lega il suo nome indissolubilmente all’ISSUP di cui è fondatore ed ininterrottamente darà vita, anno dopo anno, a programmi culturali ed iniziative che precorrono i tempi, sull’onda delle esigenze coscienziali e spirituali delle nuove generazioni. In un periodo di incertezze e di transizione come questo è in grado di tracciare una mappa capace di guidare tutti coloro che la vorranno utilizzare per cercare il tesoro nascosto nelle proprie profondità interiori.
Con la sua guida la ISSUP (Scuola Internazionale di Studi per la Pace) ottiene la collaborazione delle autorità Culturali e Amministrative di numerose città italiane ed estere per realizzare programmi atti a sollecitare il positivo presente nel tessuto sociale. Trova collaboratori e simpatizzanti in ogni categoria sociale. E’ risaputo che dalla profondità dell’Essere nasce un’idea utile a tutti indistintamente con l’unica ragione di essere nell’Essere, cioè non motivata da ideologie o dalla volontà di servire qualcosa o qualcuno, ma spontaneamente diretta dalla motivazione depositata nel proprio SÉ.